Provenendo da una famiglia di grande tradizione venatoria dove tutti i maschi di famiglia hanno posseduto la licenza di caccia anche io ho voluto continuare in questa tradizione. In una Sicilia dove forte era la passione per il coniglio, ho voluto seguire le orme di mio Padre che discostandosi dalla caccia tradizionale, con passione si dedicava all'attività venatoria con il cane da ferma. Fin da piccolo ho seguito lui e i miei zii nelle loro giornate di caccia ed ho imparato più come condurre un cane piuttosto che a fare centro con la doppietta.
Crescendo poi mi sono affidato a chi, con devozione, praticava l'affascinante caccia alle coturnici e qui ho scoperto il Setter Inglese che più di ogni altro ausiliario riusciva a darmi emozioni senza eguali e a lasciarmi senza respiro nelle lunghe accostate sulle sporadiche colline della piana di Catania, sulle catene montuose dei Peloritani, e sull'Etna, nella cruda Val Calanna, dove ancora oggi vado a dressare i miei soggetti. A questo ausiliario mi sono dedicato ma con un obbiettivo ben preciso: divergere dalle mode e dalle credenze popolari che volevano un setter di taglia più minuta, fin troppo collegato o insensato corridore. Volevo l'esatto contrario. Ho ricercato i soggetti capostipiti del mio allevamento tra le migliori linee di sangue della penisola e da li ho iniziato a selezionare con l'obbiettivo di fare bene, e adesso sono qui con una piccola storia alle spalle ma con un futuro da costruire, accettando i consigli di tutti per poi fare però, immancabilmente, di testa mia. Fino adesso ho avuto ragione